Casi studio - 6 Agosto 2024

Demolizione selettiva di fabbricati contenenti amianto e guaine bituminose

Il progetto in sintesi

Abbiamo demolito 84.000 metri cubi di edifici separando i diversi materiali e macinando gli inerti per il loro riutilizzo

Luogo
Fiume Veneto (PN)

Anno
2023

Servizi Gesteco forniti
Demolizione selettiva e trattamento inerti

Dimensioni fabbricati
Circa 84.000 metri cubi

Tempi di realizzazione
1 anno

Criticità
Edifici con presenza di amianto e guaine bituminose

Info commessa

Esigenza

Demolizione di un complesso di fabbricati, costituiti da struttura intelaiata (fondazioni, pavimenti, travi, pilastri e solai in calcestruzzo armato), con un'elevata presenza di lastre in cemento amianto e guaine bituminose. C’era inoltre l’esigenza di poter usufruire in seguito dell’area. 

Attività realizzate

Demolizione, separazione delle varie tipologie di materiali presenti nei locali (lastre in cemento amianto e guaine bituminose, cemento, acciaio) e campagna di frantumazione degli inerti in loco con impianto mobile di proprietà.

Risultati

Nel corso di circa un anno, sono stati demoliti i fabbricati in disuso. Grazie al processo di frantumazione dei materiali inerti, è stato prodotto e recuperato materiale certificato, destinato al riutilizzo in cantiere per la realizzazione di rilevati e riempimenti. 

Da dove siamo partiti

Nel 2021 abbiamo acquisito un compendio immobiliare di 27.300 mq di superficie, in cui era presente un complesso di fabbricati di vario genere e di annate realizzative differenti. Lo scopo dell’acquisizione era quello di poter usufruire dell’area per una nuova destinazione industriale, artigianale o logistica.

Si trattava di un complesso costituito da un insieme di strutture realizzate tra gli anni ‘60 e ’80 dove si producevano macchine per lo sviluppo e la stampa di materiale fotografico.

I fabbricati avevano un volume complessivo di circa 84.000 metri cubi ed erano costituiti da acciaio e calcestruzzo armato, con una significativa presenza di lastre in cemento amianto e guaine bituminose. L'intervento eseguito da Gesteco consisteva nella demolizione di tutte le strutture, comprese le fondazioni, presenti nell'area. 

Le particolarità di questa demolizione selettiva

Dopo un'accurata ispezione iniziale, è stata riscontrata l’esigenza di liberare tutti gli edifici da mobili, attrezzature portatili e scorte ancora presenti nel sito.

Prelievo dei campioni

Diversi campioni di materiali trovati (guaine, isolanti, tubazioni) sono stati prelevati e inviati al nostro laboratorio, al fine di eseguire le analisi di classificazione e caratterizzazione e identificare l’opportuno destino del rifiuto per il successivo recupero e/o smaltimento. 

Valutazione delle strutture

Sono state valutate le strutture appurandone gli elementi costitutivi: è stato subito evidente che elementi di coibentazione, isolanti, lastre in cemento amianto e guaine bituminose erano presenti ovunque, per la maggior parte nelle coperture. Gli edifici in passato erano destinati ad ospitare laboratori di produzione e stoccaggio, pertanto erano ripartiti in molteplici locali su più piani. L’impiantistica era presente in parte.  

Svuotamento del sito e separazione dei materiali

È stato essenziale iniziare con lo svuotamento totale del sito.

La demolizione doveva prevedere, con il suo avanzamento, la gestione separata dell’impiantistica metallica, quali ad esempio le vie di corsa aeree utilizzate in passato per il trasporto del prodotto finito.

Il compito principale consisteva nella selezione accurata dei diversi materiali provenienti dagli edifici, procedendo alla loro suddivisione per tipologia per garantire una gestione separata e favorire così il recupero e la riduzione dei costi. 

Utilizzo di mezzi speciali

Durante le operazioni, sono stati impiegati escavatori equipaggiati con pinze movimentatrici e demolitrici oleodinamiche, oltre a pale gommate. Grazie a questi macchinari abbiamo suddiviso il lavoro tra l’attività di rimozione degli impianti e delle partizioni interne, e l’attività di demolizione delle strutture. Il personale a terra ha supportato ogni fase, ottimizzando la separazione e la gestione dei vari materiali, mantenendo pulizia e ordine per garantire una gestione efficiente dei rifiuti. 

Gestione degli elementi in aderenza ad altre costruzioni

Durante lo stato di avanzamento della demolizione abbiamo dovuto affrontare alcune situazioni delicate, come la necessità di demolire travi e coperture poste in aderenza ad altre costruzioni, senza trasmissione di sollecitazione alla struttura dell’edificio adiacente. Questo ha comportato alcune accortezze già in fase iniziale o durante la redazione del piano delle demolizioni.

È stato verificato con estrema attenzione che i complessi fossero, dal punto di vista strutturale, distinti e separati. Con l’ausilio di fotogrammi e video scattati dal drone, si è preso atto che la trave da demolire, essendo in adesione alla struttura confinante, non poteva essere demolita dalla pinza idraulica, senza correre il rischio di danneggiare l’edificio confinante, peraltro utilizzato per attività commerciale anche durante questa operazione.

Nella riunione di coordinamento tra tutte le parti coinvolte è stata scelta la soluzione proposta da Gesteco di procedere con l’attività di smontaggio di travi e coperture con l’ausilio di una gru, in modo da eliminare ogni rischio di cedimento o crollo di strutture sul lato commerciale in esercizio.

Sono state impiegate tecniche speciali, come l'aspirazione e l'insaccamento del polistirolo utilizzato per l'isolamento interno di tutti i pannelli prefabbricati e dei solai.

Tutti i materiali inerti da demolizione (in prevalenza calcestruzzo) sono stati riutilizzati dopo il trattamento per la sistemazione dell’area. 

Adempimenti normativi connessi

Prima dell’avvio dell’attività, è stata effettuata un’approfondita valutazione sugli adempimenti normativi connessi al progetto.

È stato infatti presentato agli enti territoriali competenti il piano di lavoro specifico per la bonifica del cemento amianto e delle guaine bituminose in conformità con l’articolo 256 del D.Lgs 81/08. Questo piano è fondamentale per garantire un approccio sicuro durante le operazioni di bonifica, tutelando così la salute dei lavoratori e dell’ambiente.

Parallelamente, è stata presentata la comunicazione necessaria per avviare la campagna di recupero dei rifiuti inerti, come previsto dall’articolo 208, comma 15, del D.Lgs 152/2006 e s.m.i. per l’utilizzo di un impianto di frantumazione autorizzato al fine di poter recuperare il materiale prodotto in cantiere.

La documentazione elaborata ha avuto lo scopo di descrivere nel dettaglio:

  • il processo di trattamento adottato, includendo i tipi e le quantità di rifiuti gestiti
  • le operazioni di recupero effettuate
  • la valutazione degli impatti ambientali associati alle attività
  • le caratteristiche dei materiali recuperati.

Gesteco, grazie alle competenze tecniche interne, ha gestito anche tutta la progettazione e l’iter autorizzativo per la ricostruzione di nuovi spazi che saranno destinati principalmente ad attività industriali e logistiche. 

Le fasi di realizzazione

Lo strip-out

La prima fase è consistita nell’eseguire l’operazione di STRIP-OUT sui diversi locali, separando le varie tipologie di materiale e codificandole all’interno dei container per il successivo smaltimento o recupero.
Lo scopo di questa “tecnica” è quello di preparare l’edificio per permettere una totale demolizione. Sempre più spesso questo processo è la prima delle operazioni necessarie. 

La demolizione

Abbiamo avviato la demolizione utilizzando pinze oleodinamiche montate su escavatori cingolati, mentre un terzo escavatore con benna movimentatrice selezionava e separava il materiale diverso dal calcestruzzo per il successivo smaltimento o recupero.

La demolizione primaria è stata condotta in modo sequenziale dall'alto verso il basso, rimuovendo prima le parti metalliche e disgregando le strutture in cemento armato in conci più piccoli per prevenire collassi improvvisi di parti di grandi dimensioni.

La sequenza di demolizione delle strutture portanti è stata organizzata in diverse fasi, procedendo per step: tegoli di copertura, muri perimetrali o pannelli di copertura, travi (comprensive delle partizioni interne) e pilastri e proseguendo con i solai di piano, i pavimenti e infine le fondazioni.

Le lastre di cemento amianto e la guaina bituminosa applicata sui tegoli di copertura e sui tetti piani sono state rimosse prima dell'inizio delle demolizioni. Altri materiali, come controsoffitti in gesso e lana minerale presenti sui vari solai di piano, sono stati trattati in modo analogo.

L'escavatore ha seguito le fasi di demolizione per gestire varie tipologie di materiali non inerti, selezionandoli e posizionandoli in container separati per tipologia, per poi essere smaltiti in impianti specializzati.

Le fondazioni sono state demolite utilizzando martelli demolitori montati sugli escavatori o pinze, e i materiali sono stati trasportati in un'area dedicata per essere successivamente frantumati con un impianto di frantumazione mobile autorizzato per ottenere MPS di pezzatura 0/80 mm, da impiegare sul sito per la realizzazione di rilevati e riempimenti.

L'intera operazione di demolizione ha coinvolto in media 7-8 uomini al giorno e 4-5 macchine operative al giorno. 

La gestione dei materiali 

In conformità con quanto stabilito nel piano di lavoro per le attività di bonifica dell'amianto autorizzato dagli enti competenti, i lavori sono stati eseguiti nel massimo rispetto delle norme di sicurezza.

Nel processo di separazione dei vari isolanti, abbiamo adottato metodologie particolari come l'aspirazione e l'insacchettamento del polistirolo presente all'interno dei pannelli prefabbricati e dei solai.

I materiali non destinati alla frantumazione, come le armature metalliche, le strutture in metallo, i serramenti e il vetro, sono stati divisi, accuratamente organizzati in apposite aree e poi collocati in container dedicati.

Grazie all’efficace separazione del polistirolo effettuata nelle fasi di demolizione, utilizzando le buone pratiche sopra descritte, è stato possibile ottenere in uscita dall’impianto di frantumazione il materiale dalle caratteristiche desiderate.

Abbiamo demolito in maniera selettiva 84.000 metri cubi di edifici e condotto una campagna di frantumazione con recupero dei materiali trattati.

Per favorire l'economia circolare, abbiamo impiegato materiali recuperati certificati come sostituti delle materie prime, riducendo significativamente l'estrazione di materiali naturali dalle cave.

L'intervento ha visto il ripristino completo dell'area interessata senza alterare il paesaggio circostante, preparandola per futuri interventi previsti dalla pianificazione territoriale della zona artigianale/industriale. Questo è stato realizzato in pieno accordo con gli strumenti urbanistici adottati, assicurando la predisposizione per le prossime fasi di sviluppo.

Le aree industriali dismesse costituiscono, infatti, un’opportunità significativa per la riqualificazione e la ridefinizione delle aree urbane in cui sono collocate. Attraverso interventi di riconversione, queste aree possono essere trasformate in spazi verdi e meno cementificati o asfaltati, contribuendo così a ricucire l’ormai frammentato paesaggio urbano. 

Alcune immagini del cantiere