I nostri tecnici dopo un primo sopralluogo hanno verificato che tutti gli stabili dovevano essere sgomberati da mobilio, attrezzature mobili e derrate che ancora occupavano i locali.Sono stati prelevati campioni di materiali riferibili a guaine, isolanti, tubazioni ed altro che sono stati avviati al nostro laboratorio per poter escludere la presenza di amianto e per la successiva attività di recupero e/o smaltimento.Inoltre sono state valutate le strutture appurandone gli elementi costitutivi: è stato subito evidente che gli elementi di coibentazione ed isolanti erano presenti ovunque sia nelle pareti perimetrali che nelle partizioni interne ed anche nelle coperture e sotto i pavimenti; l’edificio per il 70% delle sue strutture doveva assolvere a funzione di conservazione delle carni e pertanto era ripartito in molteplici locali e celle frigo.
L’impiantistica del macello era presente come se fosse già in attività.
Si rendeva quindi necessario preliminarmente procedere allo sgombero dei locali con selezione delle differenti tipologie di rifiuti ed avviamento ad impianti autorizzati al recupero o allo smaltimento.
La demolizione doveva prevedere, con il suo avanzamento, la gestione separata dell’impiantistica metallica quali vie di corsa aeree per il trasporto delle carni, macchinari ecc..
L’impegno maggiore era atteso dalla selezione dei vari materiali costituenti gli edifici e delle varie tipologie di isolanti al fine di garantirne una gestione separata per tipologia a beneficio del possibile recupero e della conseguente riduzione dei costi.L’operatività ha visto coinvolti escavatori dotati di pinze movimentatrici e demolitrici oleodinamiche e pale gommate, che si sono divisi l’attività di rimozione dell’impiantistica e delle partizioni interne e l’attività di demolizione delle strutture.
Il personale a terra ha coadiuvato tutte le attività per ottimizzare la separazione e la gestione delle differenti tipologie di materiali garantendo la pulizia e l’ordine necessario per la corretta gestione dei rifiuti.
Sono state usate anche tecniche particolari quali l’aspirazione e l’insaccamento del polistirolo che costituiva l’isolamento interno di tutti i pannelli prefabbricati e di tutti i solai.
Il committente ha chiesto di poter recuperare parte dei materiali inerti da demolizione (in prevalenza calcestruzzo) per poterlo riutilizzare dopo il trattamento per la sistemazione dell’area.
Adempimenti burocratici connessi
Gesteco ha predisposto la
pratica necessaria per il recupero del materiale inerte in cantiere, comunicando agli enti territorialmente competenti lo svolgimento della campagna di attività di recupero rifiuti inerti ai sensi dell’art. 208 comma 15, D.Lgs 152/2006 (Testo Unico Ambientale) mediante l’utilizzo di un impianto di frantumazione autorizzato, descrivendo il processo di trattamento applicato, la descrizione dei rifiuti gestiti con i relativi quantitativi e le operazioni di recupero e la descrizione degli impatti ambientali per l’esecuzione delle attività, nonché le caratteristiche dei materiali recuperati (End of Waste).