L’azienda siderurgica aveva un problema importante e urgente da gestire: circa 500.000 tonnellate di scorie erano depositate in un piazzale accanto allo stabilimento. Bisognava eliminare questo enorme cumulo di materiale e trovare una soluzione alternativa al loro smaltimento in discarica, e favorendone il recupero, attività che l’acciaieria già aveva nel suo DNA.
Inoltre, lo stabilimento aveva la necessità di completare la realizzazione del rilevato di mitigazione ambientale con materiale inerte vergine lungo il confine sud-ovest del sito in modo che permettesse di ridurre l’impatto paesaggistico e acustico dello stabilimento verso il centro abitato vicino.
Si sono rivolti a noi per la nostra lunga esperienza nel trattamento dei rifiuti e per la nostra capacità di affrontare il problema con un approccio tecnico e scientifico mirato. Grazie al nostro laboratorio di analisi e ai professionisti specializzati, siamo stati in grado di individuare il trattamento di recupero più appropriato e riutilizzare il materiale per la realizzazione dell'opera di mitigazione “ambientale” prevista in loco PTI (Piano Territoriale Infraregionale).
Le scorie siderurgiche e il loro trattamento
Le scorie di acciaieria, conosciute anche come scorie siderurgiche, vengono attualmente gestite come sottoprodotti generati durante la produzione dell'acciaio ai sensi dell’articolo 184-bis del D.Lgs. 152/06 e s.m.i..
Nella produzione dell’acciaio da forno elettrico ad arco, le scorie si formano sopra il bagno di fusione come risultato della ossidazione del rottame e dei composti generati dagli additivi utilizzati. Queste possono essere distinte in scorie bianche e scorie nere.
Le scorie nere, ottenute dalla produzione di acciaio al carbonio nei forni elettrici ad arco EAF, contengono principalmente ossidi di ferro, calcio e silicio e vengono utilizzate nei conglomerati bituminosi, nel calcestruzzo e nei misti cementati.
Le scorie bianche si originano invece nella fase di affinazione dell’acciaio in siviera e presentano un elevato contenuto residuale di ossido di calcio. Vengono tipicamente utilizzate nella produzione di cemento e nelle attività di stabilizzazione delle terre.
Nel caso in questione, lo stabilimento siderurgico, aveva la necessità di individuare un metodo efficacie per la gestione delle scorie accumulate nell'area ad ovest del sito. Queste scorie erano state già precedentemente classificate come rifiuti con codice EER 10 09 03 e, pertanto, non potevano essere gestite come sottoprodotti. L'obiettivo era trovare una soluzione che permettesse di trattare queste scorie in modo adeguato in funzione dell’assetto normativo vigente e riducendo al minimo l'impatto ambientale.
Abbiamo affrontato il problema con un approccio articolato e innovativo, partendo da un complesso iter autorizzativo ed affiancando il nostro cliente in tutte le fasi di gestione e soluzione del problema.