Un altro passo verso un futuro green e sostenibile è stato fatto da Gesteco, con la decisione di affidarsi ad un fornitore di energia elettrica che garantirà la provenienza della stessa al 100% da fonti rinnovabili certificate.
Il passo successivo, evidenzia Adriano Luci, Presidente del Gruppo Luci, “è rendere tutti nostri impianti e le nostre sedi autosufficienti sotto l’aspetto energetico”. È una scelta fortemente voluta per continuare a delineare un percorso importante di tutto il Gruppo Luci verso la sostenibilità ambientale.
“Stiamo lavorando sul fronte della sostenibilità e circolarità,” – prosegue il Presidente Luci – “l’obiettivo è costruire una circolarità significativa, di qualità vera, e che ci permetta di accompagnare i nostri clienti in questo processo che non è facile, ma è un’evoluzione che dobbiamo senza dubbio attuare.” Partendo anche dal presupposto che “le materie prime sono sempre più carenti e soprattutto provengono da altri Paesi, dobbiamo creare le condizioni che ci permettano di essere autonomi per alcuni aspetti e, laddove non lo possiamo essere, comunque non sprecare nulla.”
È importante capire il meccanismo che rende l’energia consumata “energia verde”. Di base l’energia utilizzata è sempre la stessa, ma deve essere certificata dal fornitore con la cosiddetta “Garanzia di Origine”; questa certificazione garantisce che la stessa quantità di energia di energia consumata da Gesteco venga prodotta da fonti rinnovabili in un’altra zona del mondo. In questo modo si abbassa il livello di emissioni di anidride carbonica a livello globale e si riducono notevolmente le emissioni indirette dell’azienda.
“Da imprenditore – sostiene Luci – vorrei lanciare un messaggio: invece di andare ad occupare terreno vergine, che potenzialmente può essere dedicato all’agricoltura, noi dovremmo coprire tutte le fabbriche con il fotovoltaico. Io credo che sei nei prossimi anni riuscissimo a fare una politica a livello di Paese dove prima di occupare spazio verde, occupassimo i tetti dei capannoni già esistenti, probabilmente potremmo ottenere un buon risultato”.
“La preoccupazione è molta, il momento che stiamo vivendo sta scardinando tutto il meccanismo dei costi aziendali e non sarà facile ribaltare poi questi sul mercato. – continua il Presidente – La situazione è particolarmente delicata, credo che l’impatto di questa guerra sarà un impatto che peserà nel tempo, e soprattutto in termini di sfiducia, in termini psicologici per le persone in primis, e poi in termini economici, perché la nostra regione ha interessi importanti verso i Paesi coinvolti”.
Concludendo “credo che questa sia l’occasione, forse anche unica, per far si che si possa comprendere quanto importante è la Comunità Europea e quindi l’Europa, e se effettivamente esiste una Comunità Europea unita e compatta”.